Sono sempre di più le bambine e i bambini che crescono plurilingui. Ciò fa sì che le situazioni in cui oggigiorno si apprende una lingua siano sempre più sfaccettate e complesse. I più piccoli sono esposti a lingue diverse quando genitori, fratelli o sorelle le parlano, oppure quando nell’ambiente circostante si parla un’altra lingua, come ad esempio alla scuola dell’infanzia o a quella elementare. Smettono di essere esposti all’ascolto di più lingue, o lo sono ancora solo occasionalmente, quando i genitori si separano, la famiglia si trasferisce o quando si cambia struttura scolastica. L’importanza che rivestono le singole lingue nella vita di una bambina e di un bambino, specialmente in età prescolare, può variare notevolmente e cambiare col tempo. Sul plurilinguismo infantile esistono miti e fraintendimenti difficili da scalfire, non solo nelle famiglie, ma anche tra gli stessi esperti ed esperte. Se nello sviluppo di una bambina o un bambino plurilingue emergono dei problemi, spesso e volentieri li si riconduce all’educazione plurilingue, rendendo più difficile per la famiglia accedere ad un adeguato sostegno per la propria figlia o il proprio figlio.
In questa conferenza si vuole spiegare come funziona l’apprendimento delle lingue e su come le persone di riferimento possono promuovere l’aspetto linguistico. Al termine, il pubblico partecipante avrà la possibilità di porre domande e ottenere risposte.

La prof.ssa Wiebke Scharff Rethfeldt è docente di logopedia all’Università di scienze applicate di Brema e vicepresidente dell’Associazione internazionale di scienze e disturbi della comunicazione (IALP). È esperta di plurilinguismo e diversità culturale in ambito della logopedia. Il fulcro del suo lavoro consiste nello sviluppo di linguaggio, lingua e comunicazione nei bambini e nelle bambine che crescono in un contesto plurilingue, nonché nel riconoscimento precoce di disturbi dello sviluppo linguistico, nel loro trattamento e nella consulenza individuale alle famiglie.

Un evento a cura della Sprachstelle del Südtiroler Kulturinstitut in collaborazione con la Biblioteca provinciale Dr. Friedrich Teßmann.