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Comunicazione responsabile senza stereotipi: luoghi comuni nei mass media: come evitarli

Conferenza di Martina Thiele
29.11.2024, 18:00
Bolzano, Waltherhaus

Nel discorso pubblico (mediatico), vi sono persone che ottengono poca visibilità e, quando questo avviene, spesso non prendono la parola in prima persona, bensì sono altri a parlare o scrivere di loro. Questo vale sia per le donne, benché rappresentino la metà della popolazione, sia per le persone con background migratorio, ma anche per le vecchie e nuove generazioni, per chi ha una disabilità, dispone di un basso reddito o appartiene a una minoranza religiosa o sessuale. Per rappresentarle, inoltre, si fa ampio uso di stereotipi. Le generalizzazioni intrise di luoghi comuni possono risultare (perlopiù non intenzionalmente) discriminatorie e persino fomentare odio e paura. Anche la combinazione di testo e immagine può alimentare pregiudizi. Come si può instaurare una comunicazione responsabile e non stereotipata che venga incontro alla diversità della nostra società? È a questa domanda che Martina Thiele, nel suo intervento, vuole dare una risposta. Partendo dalle sue ricerche sugli stereotipi nei mass media, spiegherà come riconoscere, mettere in discussione ed evitare i luoghi comuni.

La prof.ssa Martina Thiele è docente presso l’Istituto di scienze dei media dell’Università Eberhard Karl di Tubinga. Le sue ricerche sono focalizzate, tra le altre cose, sulla disparità sociale nei e attraverso i media. Dal 2010 è stata membro e successivamente presidente del consiglio interdisciplinare di espert* per gli studi di genere all’Università di Salisburgo, dove dal 2003-2020 ha svolto attività di ricerca e insegnamento. Nei suoi contributi e nelle sue pubblicazioni si occupa di stereotipi di genere e di ruolo, basandosi dell’analisi critica dei contenuti mediatici.

Evento organizzato congiuntamente dalla Gesellschaft für deutsche Sprache/Sezione di Bolzano, dalla Sprachstelle del Südtiroler Kulturinstitut, dalla Biblioteca provinciale Dr. Friedrich Teßmann, dalla Volkshochschule Südtirol e dall’Ordine dei Giornalisti del Trentino-Alto Adige/Südtirol.